La fine del Sarrismo a Napoli: chi sale, chi scende, i nuovi outsider di Ancelotti al fantacalcio

Le prime otto giornate di serie A hanno già emesso tanti verdetti per quanto riguarda gerarchie, giocatori da bonus e moduli.  Sicuramente c’è una situazione più evidente delle altre che si è creata, che tutti i fantallenatori hanno constatato, ossia la rivoluzione del Napoli portata da Carlo Ancelotti. Il plurititolato Mister di Reggiolo, che ha vinto tanto a livello nazionale ed internazionale, è stato il primo “acquisto” 2018-2019 di De Laurentis , per colmare il vuoto lasciato da Sarri, accolto con entusiasmo dal popolo partenopeo.

Maurizio Sarri, dopo aver compiuto risultati strabilianti nel dilettantismo, dopo aver lasciato il suo lavoro di impiegato in banca e dopo tanta gavetta, arrivò a Napoli nel giugno 2015 per sostituire Benitez. Superato lo scetticismo iniziale e un inizio travagliato, il tecnico ha convinto tutti gli addetti ai lavori, ed ha portato il Napoli ai vertici della serie A, ottenendo anche discreti risultati in ambito europeo. Perché sostituire Sarri, che ha lasciato dopo tre stagioni alla guida dei campani per accasarsi al Chelsea, era un compito così arduo e così difficile? La filosofia del tecnico cresciuto in Toscana era basata su tre must: bel gioco fatto di fraseggi e spostamenti veloci di palla, 4-3-3 e utilizzo di fedelissimi titolari, con un uso limitato del turnover.

Prendere uno degli undici titolari delle probabili formazioni ad inizio anno, con Sarri dal 2015 al 2018 salvo infortuni e squalifiche, significava garanzia di titolarità della quasi totalità delle partite in campionato. Formazione spesso già scritta, un modulo e schemi provati e riprovati in allenamento, con anche i cambi molte volte già scritti ( il cambio Hamsik-Zielinski del 60esimo minuto del 2017-2018 è l’esempio eclatante).

In queste prime giornate c’è stato il brusco cambio di rotta: formazioni continuamente diverse, totalità della rosa maggiormente coinvolta e moduli camaleontici (partito con il 4-3-3 nelle prime 3 giornate, tramutato in 4-4-2 per le restanti giornate e per alcuni tratti contro il Torino provato anche il 4-2-3-1). Insomma una vera e propria rivoluzione fantacalcistica. Analizziamo le conseguenze di questa inversione di marcia, che al momento in campionato e anche in Champions sta dando ottimi frutti.

CHI SALE. Sicuramente chi ne giova di più probabilmente sono tutti i giocatori della rosa, che si sentono maggiormente importanti in modo più omogeneo, rendendo di più ed emotivamente più rilassati e felici.

Ci sono però alcuni capisaldi che sono inamovibili e costituiscono una certezza per i fantallenatori: Koulibaly ed Insigne. Il difensore è l’unico giocatore ad aver giocato tutti i 720 minuti più recupero fino ad ora disponibili, garantendo solidità difensiva, escludendo la debacle contro la Sampdoria. Ancelotti punta sulla sua esperienza e sulla sua prestanza fisica, ma non è escluso che più avanti possa riposare anche lui. Chi in termini di prestazioni e di bonus è migliorato è Insigne, sempre titolare, ad eccezione dell’ultima partita contro il Sassuolo,subentrato ad inizio ripresa e autore di un eurogol. Per lui 6 gol e una fantamedia da urlo fino ad ora, dell’8,88. Nel  4-4-2 di Ancelotti, giocando seconda punta, è più libero di svariare e la sua tecnica viene maggiormente valorizzata, cosa che esternamente nel 4-3-3 non accadeva, infatti il folletto perdeva lucidità dedicandosi anche al lavoro di fascia.

Sale poi un giocatore che l’anno precedente aveva il difficile ruolo di prima riserva impiegata per dare una scossa alla partita, il già citato Zielinski che ha giocato 7 partite da titolare e 1 da subentrato, condite da ottime prestazioni e la doppietta al Milan: ormai è diventato inamovibile, diversamente da quanto accadeva con Sarri.

I NUOVI OUTSIDER. Salgono giocatori new entry come Malcuit, che ha dato un alternativa valida ai soliti terzini fedelissimi Hysaj e Mario Rui in attesa del rientro di Ghoulam, e riserve praticamente mai impiegate l’anno precedente con Sarri come Maksimovic (3 partite di cui 2 da titolare), Rog (2 da titolare e 3 da subentrato) e Diawara (3 da titolare e 2 da subentrato); questi ultimi due alternati con il giganteggiante Allan (6 presenze da titolare e 2 da subentrato, con 2 assist e ottimi voti all'attivo) e il nuovo Ruiz (dopo un piccolo problema fisico, 2 presenze di cui solo una da titolare)

Caso eclatante è quello di Verdi, che non si era trasferito a gennaio 2018 a Napoli perché “impaurito” dal poco turnover sarriano, sta trovando fiducia e minutaggio con risultati ottimi (in 4 partite, 3 da titolare, 1 gol e 1 assist per lui).

Giocatore misterioso arrivato a Napoli l’anno scorso (2 presenze nella prima metà di stagione durante la gestione Sarri, e mai considerato nelle turnazioni del tecnico), quest’anno, dopo 3 presenze da subentrato, alla prima da titolare ha subito segnato, rispondendo presente alla chiamata di Mister Ancelotti: stiamo parlando di Ounas, valida alternativa ad Insigne e compagni, che l’allenatore ha intenzione di utilizzare sempre più spesso.

CHI SCENDE. Inevitabilmente l’appeal fantacalcistico della rosa napoletana scende, non avendo punti di riferimento e sicurezze fisse. Scende l’intero attacco partenopeo, dove è eclatante come il fedelissimo tridente schierato da Sarri praticamente ogni giornata Callejon-Mertens-Insigne abbia giocato 535 minuti in tre in meno rispetto all’anno scorso! Tralasciando la variabile Milik, questo dato è comunque una sentenza: più spazio per tutti, 182 minuti per Verdi, 120 per Ounas e 417 per Milik.

La fine del Sarrismo a Napoli: chi sale, chi scende, i nuovi outsider di Ancelotti al fantacalcio

Scendono quindi i due ormai ex top player Milik e Mertens: se il primo comunque non può essere considerato un top in attacco per la sua precaria tenuta fisica, che speriamo possa essere risolta, Mertens è costato un investimento importante ai fantallenatori sia nel listone che nelle proprie aste, e il posto fisso non è più garantito, e le prestazioni di entrambi ne risentono, come possiamo vedere cliccando sui link contenuti nel nome. Sei gol in due, oscurati probabilmente dall’exploit di Insigne, sono diventati attaccanti “meno attraenti” per il fantacalcio, anche se il talento non si discute.

Scende clamorosamente Callejon, fedele scudiero di Sarri, sempre titolare e quasi mai sostituito, mentre quest’anno ne ha giocate 5 da titolare e una da subentrato, con 0 gol all’attivo e 3 assist; nel 4-4-2 di Ancelotti gioca come esterno di centrocampo, e se già prima nel tridente i bonus latitavano, ora ci saranno sempre meno +3.  Il rebus più grosso è quello del portiere, dove in estate il primo acquisto fu il giovane Meret, che ha ben figurato nella Spal e futuro della Nazionale italiana, ma la sfortuna non lo ha fatto ancora esordire, tenendolo fermo ancora ai box per un problema alla spalla. Con l’addio di Reina, il Napoli si è coperto con l’esperto Karnezis e in extremis con il nazionale colombiano ex Arsenal Ospina. Acquistare il pacchetto dei tre portieri del Napoli è l’unica soluzione, in quanti Ancelotti ha applicato il turnover anche ai portieri in attesa di Meret (3 presenze per Karnezis, 5 per Ospina), con il rischio però di sprecare un cambio nella formazione domenicale schierata dai fantallenatori.

Scende Hamsik inevitabilmente, sempre meno al centro del progetto dopo le voci di mercato e l’impiego come mediano e non più come trequartista, ma era una bocciatura già annunciata ad inizio anno: per lui 5 partite da titolare, 0 bonus e sostituito 3 volte.

La giostra Napoli sostanzialmente sta facendo divertire gli amanti del calcio, i tifosi partenopei e Mister Ancelotti, ma noi fantallenatori, che vogliamo certezze prima di schierare il nostro undici delle meraviglie, siamo più arrabbiati che mai!

 


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